Associazione Circolo della Cultura del Bello - Sacile - (Pordenone)

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SALA

degli IMPERATORI

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La foto dell’87 mostra il portale di accesso alla Sala delle Bandiere attigua al Salone delle Feste, si osservi il pavimento in tavolato originale prima dei resaturi.

Vittoria alata, particolare dell’arco del portale.

Premesse

Caterina Cornaro fu Regina di Cipro dal 1474 al 1489. Caterina sposò per procura il re di Cipro e di Armenia, Giacomo II di Lusignano il 30 luglio 1468. Nel 1472 Caterina venne condotta a Famagosta, dove furono celebrate sontuose nozze.

Un anno dopo il Re morì lasciando la vedova incinta. La situazione precipitò, sommosse di nostalgici della famiglia Lusignano costrinsero la Regina a chiedere aiuto alla Repubblica Veneta, la quale subito intervenne.

Cominciò così una trattativa fra la Regina e la Serenissima che si concluse con la donazione di Cipro a Venezia e  il ritorno della Regina nella sua città natale, dalla quale ottenne grandi onori, festeggiamenti e la donazione di palazzi e beni, sia a Venezia che nell’entroterra, Asolo in particolare.

Cipro, sotto il governo veneto, rifiorì e il piccolo stato conobbe un periodo di grande benessere.

Però i vicini Ottomani,dopo la morte di Selim I°, uomo pacato e pacifico, convinsero il suo successore Selim II ad adottare strategie aggressive, fino a giungere ad una tragica guerra per la conquista dell’Isola di Cipro. Le battaglie furono diverse e cruente. Nonostante la difesa ad oltranza e i numerosi atti di eroismo, città dopo città, l’isola cadde in mano ottomana.

Il nostro Palazzo, con gli affreschi di una intera parete, celebra gli eroismi delle donne di Nicosia e dei difensori di Famagosta, Bragadino per primo.



EPISODIO 5:
Cipro

La parete è resa importante da una finta architettura che la affianca e sormonta con soluzioni a timpano e sottostanti colonne. Sotto l’architrave c’è  una struttura architettonica di colore bianco che completa la porta con pilastri, piedritto ed arco; sopra l’arco sono adagiate due vittorie alate, a loro volta sormontate dalla trabeazione.

Simmetricamente disposti su tutta la facciata ci sono riparti diversi e di vario genere; sopra il timpano una forma sferica collega il comparto centrale con il timpano stesso.


Nello spazio intorno alla sfera viene narrata la ribellione e la tragica fine delle donne di Nicosia.

I Turchi, dopo aver sconfitto la città, si abbandonarono a saccheggi e violenze di ogni tipo. Catturarono le donne e le caricarono su tre navi per venderle nei mercati orientali. Tutte le donne, nobili e popolane, di comune accordo, decisero di provocare un incendio in prossimità del deposito delle munizioni e di far esplodere le navi, salvandosi così dalla tristissima prospettiva di vita che i Turchi avevano programmato per loro.

Le tre navi furono distrutte e tutte le donne perirono assieme ai loro aguzzini. L’intera Europa rimase grandemente scossa per il coraggio, l’eroismo ed il sacrificio delle donne di Nicosia e acquistò sempre più consapevolezza della gravità della situazione.  (Gioseppe Gallucci, pag.58)

Testi a cura di Anna Maria Coan e Liviana Covre, Foto di Silvio Vicenzi

L’Araldo


Seduto a cavallo, suona la tromba, tutto intorno mani, volti e scudi di combattenti caduti.

L’Eroe che combatte


Scudo su una mano, pugnale sull’altra. Anche in questo caso segni di oggetti (elmi) a terra. L’eroe è in pieno slancio, non si risparmia, combatte senza paura.

L’uno e l’altro, deceduto in battaglia il primo e per tradimento dei Turchi  il secondo, sono rappresentati dal pittore mentre corrono verso il cielo degli eroi.


DECORAZIONI PARETE DI DESTRA (lato Via Cavour): Di particolare interesse è la presenza di figure monocrome raffiguranti scene di carattere  mitologico e allegorico. La più significativa e complessa è la scena collocata sulla parete sopra una lunga fila di finestre monofore dove si può identificare  una struttura che in parte raffigura il timpano di un tempio greco; Nel rettangolo centrale due graziosissimi amorini sono  posti a lato di una conchiglia, secondo una simbologia che ricorda la nascita di Venere, dea dell’amore.

 

DECORAZIONI PARETE DI FONDO (lato ingresso): Compaiono, secondo una struttura simmetrica, pannelli ad imitazione marmorea e pannelli verticali con simboli di vario genere: vessilli, corone, scudi con simboli reali alternati ai prodotti della terra. L’armonia che ne consegue ci induce ad affermare che da un punto di vista dell’illusione architettonica gli equilibri sono pressoché perfetti.

Ai lati della porta sono simmetricamente disposti due personaggi: un giovane araldo a cavallo(lato sinistro) che suona la tromba ed incita i compagni al combattimento, e un guerriero (lato destro) il capo della fortezza di Famagosta, il nobile veneziano Marcantonio Bragadino che si batte con furore contro gli avversari Ottomani.

PALAZZO RAGAZZONI:  SALA DEGLI IMPERATORI - DAGLI AFFRESCHI ALLA STORIA

Donne di Nicosia

C’è una sfera che coinvolge la parte finale del timpano e una parte del comparto sovrastante, nascondendo, così, una frazione importante degli eventi narrati.

Sappiamo con certezza che si tratta dei momenti precedenti lo scoppio delle munizioni depositate sulla nave ottomana. A sinistra un paio di soldati guardano preoccupati verso il fuoco e intorno al fuoco le donne, tra cui una vista di schiena con le braccia allargate; sono una presenza inquietante.

Se osserviamo le donne attentamente, vediamo che i loro volti sono senza vita: esse sono spente, rassegnate, tragicamente vive, ancora per poco. Il pittore ha sapientemente interpretato il dramma di questo momento. Senza esasperazioni o esagerazioni le donne esprimono una evidente, rassegnata angoscia e i loro volti ci comunicano con estrema semplicità la tragedia in atto: sono ancora vive, ma, di fatto, già nel mondo dei più.

Particolari del portale, Sala degli Imperatori.

IL NOSTRO PALAZZO 
CONSERVA PER SEMPRE 
LA MEMORIA STORICA 
DEI  TENACI  DIFENSORI  
DI CIPRO E DI  VENEZIA.